(venerdì 18 maggio, Trento, teatro Sanbàpolis)
Già operaio alla Ford e fanatico di corse automobilistiche clandestine, Alexander Omar Smith ha temperamento scontroso e stile austero: non quel che si usa dire un “piacione”, insomma. Lascia che a parlare sia la sua musica: ne produce da 15 anni impiegando apparecchiature analogiche dal sapore vintage, equidistante fra techno e house, con escursioni occasionali verso l’hip hop. E la distribuisce da sé, con fierezza indipendente, attraverso l’etichetta discografica FXHE (da cui sono passati anche Seth Troxler e Kyle Hall), perché non si fida a metterla in mano ad altri, fatta eccezione per Theo Parrish, di cui è beniamino. Incarna l’ultima evoluzione del suono di Detroit, capace di far vibrare il corpo e stuzzicare al tempo stesso la mente: cruda ma emotivamente intensa. Come dj ha reputazione solidissima, costruita negli anni soprattutto in Europa, dove sono numerosi gli estimatori dei suoi set ipnotici e coinvolgenti. Memorabile la selezione che confezionò nel 2009 per la collana Fabric Mix, riferita all’omonimo e leggendario club londinese: una sequenza di 16 tracce, tutte quante di sua produzione. “Non ho bisogno della musica degli altri, ho pubblicato più di cento canzoni”, dichiarò all’epoca con orgogliosa sfrontatezza.
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https://soundcloud.com/dkmntl/omar-s-at-dekmantel-festival-2017